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Acqua Gran Sasso: per ambientalisti’un anno senza sicurezza’

(ANSA) – TERAMO, 8 MAG – E’ passato un anno da quando, in
gran parte della provincia teramana, fu vietato il consumo di
acqua proveniente dalla falda del Gran Sasso e l’Osservatorio
Indipendente, che riunisce alcune associazioni ambientaliste,
ironicamente festeggia la ricorrenza con torta e candelina.
Perché, dicono gli ambientalisti, a distanza di un anno nulla è
cambiato in termini di sicurezza. "Non si è ancora giunti a una
ricostruzione di cosa accadde – dichiarano – così come non è
stato possibile instaurare un confronto reale con gli enti
competenti perché ci si è trovati di fronte a un muro di gomma".
Le associazioni sottolineano come la Regione Abruzzo abbia
"vietato all’Osservatorio di prendere parte come auditore alla
Commissione tecnica per la gestione del rischio nel sistema
idrico del Gran Sasso", nonostante il ruolo, che la legge
assegna alle associazioni portatrici di interessi diffusi, e
sottolineano come non sia stato individuato nessun progetto di
messa in sicurezza definitiva dell’acquifero, che rifornisce
oltre 700.000 abruzzesi.
"Si è appurato che il rischio di interferenza con l’acquifero
da parte dei Laboratori dell’Infn e delle gallerie autostradali
è talmente grave da richiedere interventi che dovrebbero
modificare totalmente il sistema di captazione esistente,
nonostante gli oltre 82 milioni di euro già spesi per i lavori
svolti durante la gestione commissariale Balducci – continuano –
e non vi è alcun progetto di allontanare le migliaia di
tonnellate di sostanze pericolose stoccate all’interno dei
Laboratori".
Sotto accusa anche l’impossibilità per i cittadini di avere
informazioni tempestive sui dati relativi alla qualità
dell’acqua e la totale assenza della politica sulla questione.
Note positive sono ritenute il protocollo per la gestione
delle informazioni relative agli interventi che i Laboratori e
Strada dei Parchi svolgono a contatto con l’acquifero,
nonostante per gli ambientalisti sia stato "clamorosamente
disatteso in occasione delle prove di trasporto di materiale
radioattivo per l’esperimento Sox"; poi l’aumento dei sistemi di
controllo dell’acqua prima della distribuzione e l’acquisto di
un gascromatografo di massa "che servirà in particolare a
rilevare le sostanze aeree. (ANSA).